"Accade in Parlamento" Goletta Verde e la sua pseudo ricerca Interrogazione a risposta immediata presentata dall’on. Francesco Nucara al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare Corrado Clini, 5 settembre 2012 Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: anche quest’anno Goletta Verde di Legambiente ha effettuato il suo tour nei mari italiani e presentato il bilancio sullo stato delle acque, indicando 120 punti critici, su un totale di 205 analisi microbiologiche; durante il mese di agosto 2012, mese delicato per i turisti italiani e stranieri, Legambiente ha presentato lo stato di salute del mare e delle coste, assegnando la maglia nera alla Calabria, con 19 punti critici; 19 punti critici è bene ricordarlo su circa 800 chilometri di coste; tale rapporto ha segnalato una vera a propria emergenza foci, con 103 prelievi effettuati alle foci di fiumi, torrenti e canali; in piena stagione balneare Goletta Verde ha, quindi, lanciato l’allarme parlando di mare inquinato; Goletta Verde, ad avviso dell’interrogante, ha volutamente presentato dei dati parziali e non scientifici che hanno fatto scalpore; la faciloneria con la quale è stato redatto il rapporto è dimostrato dal fatto che la stessa Legambiente parla di 24 prelievi, quasi tutti effettuati alla foce di fiumi, di torrenti o di scarichi di depuratori, in zone che la normativa vigente indica appunto non balneabili. Lo stesso numero ristretto e limitato (soltanto il 5 per cento) delle analisi inficia l’attendibilità dei dati di Goletta Verde; ad avviso dell’interrogante, la malafede di Legambiente è data soprattutto dalla convinzione di essere smentita, così come è già successo nel 2011, allorquando la Calabria era stata posta al primo posto per mare inquinato, mentre, nel rapporto di balneazione del Ministero della salute presentato nella conferenza stampa del 13 giugno 2012, il 95,5 per cento delle acque calabresi risultavano conformi ai valori imperativi, posizionando la regione all’ottavo posto tra le regioni italiane; Goletta Verde era già a conoscenza che quei 24 punti erano stati valutati negativamente anche da Arpacal, la quale aveva apposto il divieto di balneazione, mentre sui restanti 630 prelievi Arpacal aveva dichiarato l’eccellenza del mare calabrese; conformemente ai criteri fissati dalla direttiva 2006/7/CE spetta alle regioni effettuare, al termine di ogni stagione balneare, la vera classificazione delle acque di balneazione; Legambiente riceve finanziamenti dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e/o dalle regioni per svolgere tale tipo di attività, ma, visti i risultati scientifici di cui Goletta Verde si avvale per effettuare le analisi, sarebbe il caso di togliere questi finanziamenti ad un’associazione la cui credibilità viene continuamente minata da dati contraddittori che non servono a nulla, né per conoscere la realtà dell’inquinamento, né per aiutare gli organi competenti a trovare soluzioni efficaci; Legambiente annualmente effettua questa pseudo ricerca ma gli unici enti abilitati ad eseguire il controllo sulla balneabilità delle acque marine e a diffondere dati ufficiali sono le arpa regionali. Goletta Verde con i suoi dati privi di valore scientifico metterebbe in dubbio il rigore, imposto tra l’altro dalle direttive europee, con il quale le arpa regionali effettuano le analisi –: se e quali iniziative il Ministro interrogato intenda intraprendere per evitare che un’associazione ambientalista di parte, riconosciuta dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, diffonda notizie fuorvianti rispetto alla verità e tese soltanto a creare allarmismi nella popolazione e danno alle politiche regionali messe in campo a tutela del mare, provocando ingenti danni. ****** Segue risposta del ministro Clini A partire dalla stagione balneare 2010, il monitoraggio della qualità delle acqua di balneazione è eseguito dalle agenzie regionali per l’Ambiente e segue le indicazioni della direttiva europea 2006/7, recepite nel nostro ordinamento col decreto legislativo numero 116 del 2008. Nel 2011 in base all’elaborazione dei parametri microbiologici analizzati dall’arpa Calabria, solo il 2 per cento ha dato esito sfavorevole su 3879 campioni, cioè 84 campioni sfavorevoli e 3795 campioni favorevoli. I campioni che hanno dato esito sfavorevole riguardano sempre gli stessi punti di prelievo che nel corso degli anni hanno dimostrato di avere problemi di inquinamento insistenti soprattutto nella provincia di Cosenza e in quella di Reggio Calabria. Le problematiche che sono alla base di questi dati sono quasi sempre dovute al malfunzionamento di alcuni depuratori costieri e di scarichi abusivi che giungono a mare tramite canali o torrenti. La situazione appare peggiore in caso di campionamenti eseguiti in presenza di pioggia vicino alle foci di fiumi soprattutto nel periodo tra aprile e maggio o durante i mesi estivi quando il maggior numero di abitanti equivalenti causa inconvenienti al funzionamento di depuratori costieri. In tema di adeguamento dei sistemi fognari la Regione Calabria ha comunque intrapreso una intensa attività di programmazione e di lavori per il superamento delle criticità. Questi sono i dati ufficiali che sono il risultato delle attività di monitoraggio che sono di competenza della agenzia regionale per la protezione dell’ambiente secondo la legge. I dati riferiti da Goletta Verde fanno riferimento ad attività di monitoraggio che viene esercitata sulla base di procedure e di standard che non sono quelli stabiliti dalla legge e dunque non possono essere assunti come dati di riferimento per la valutazione della stato del mare. E concludo ricordando che i finanziamenti erogati a Legambiente da parte del ministero dell’Ambiente non hanno nulla a che vedere con le attività di Goletta Verde; sono finanziamenti che riguardano altre attività e Goletta Verde è un’attività che non è sostenuta dai finanziamenti pubblici. Grazie. ****** Segue replica di Nucara Grazie Presidente e grazie al signor Ministro perché ha santificato oggi che i dati di Goletta Verde non servono a nulla. Questo bisogna dirlo a tutti i giornali italiani. Questa è la rassegna stampa di questa estate, che riguarda solo la Calabria. Tutti i giornali, Corriere della Sera, Stampa, Repubblica, Messaggero – non parliamo di quelli locali – portavano il titolo: "Calabria, maglia nera della balneabilità". Io inviterei però il presidente della Regione Calabria a denunziare Goletta Verde e a richiedere i danni che ha provocato con la fuga dei pochi turisti che c’erano in Calabria. Signor Ministro, lei ha sostenuto poco fa che il suo ministero non dà finanziamenti a Goletta Verde. Io, poiché non credo al volontariato, ma penso al volontariato pagato, credo pure che Goletta Verde, o direttamente, o indirettamente, abbia delle risorse finanziarie che le giungono dalle Regioni sicuramente (dalla Calabria entro il 2011 sono stati dati circa 150mila euro), ma credo che la sua risposta sia parziale. Nel senso che date come ministero risorse finanziarie a Legambiente che poi le ridistribuisce. Sarebbe interessante sapere, come ministero, delle risorse che date alle associazioni ambientaliste, quanta parte va a Legambiente e quanta parte va a tutte le altre associazioni. Così vedremo che Legambiente la fa un po’ da padrone all’interno del ministero dell’Ambiente. La sua risposta mi gratifica perché santifichiamo, oggi, che i dati di Goletta Verde non hanno nessun valore, anche perché non hanno valore scientifico perché non c’è un metodo che possa indicare la scientificità di quella ricerca, che ricerca non è. Prelevano da un posto deciso da loro – dalla foce di fiumi o di canali – e dicono che lì c’è inquinamento. Ma la balneabilità, come lei ha sostenuto poco fa, è ben altra cosa. Grazie. |